Pieve di Tremosine sul Garda e Arturo Cozzaglio


Pieve si trova sulla sommità di una falesia scavata dai ghiacciai quaternari. Il Garda è a 65 metri s.l.m., il capoluogo a 423 metri s.l.m .. Per secoli li ha uniti uno dei sentieri più belli del mondo, il Sentiero del porto. lo si può percorrere ancora assaporando un panorama mozzafiato e lasciandosi accarezzare dalla brezza del lago. L’antico selciato e le pietre annerite dei muretti di riparo raccontano di uomini e traffici, di merci portate a spalla con grande fatica. Arrivati in alto, la terrazza, sulla quale alla fine Ottocento è stata realizzata una teleferica, allarga lo guardo sull’ambiente azzurro del Garda. Su e giù, giù e su, prima per arrivare al porto quasi nascosto al piede della valletta, poi per raggiungere il cotonificio a Campione, fonte di lavoro per centinaia di operai. Su e giù anche per andare in montagna, a tagliar erba per gli animali, legna per il focolare. Al tramonto, quando la pianura, in fondo s’incendia di rosso fuoco, il grappolo delle case intorno al Castèl e alla chiesa ti accoglie nei suoi vicoli stretti e ti protegge.
Se a Pieve si chiede di un personaggio, non c’è che l’Arturo, l’Arturo dela scala tonda. la sua casa, antica e modesta, conserva la struttura del tempo, gli interni, le finestre e la scala esterna su cui amava sostare: una scala tonda, l’unica in paese. A Cozzaglio piaceva, tanto da awicendarla al suo cognome. Per ricordare il personaggio gli abitanti del posto gli hanno dedicato la piazza e una lapide.
Arturo Cozzaglio (1862-1950) è senza dubbio il figlio grande di questa terra. Compì le scuole elementari a Tremosine e il ginnasio inferiore a Brescia, poi continuò gli studi come autodidatta ed ottenne il diploma di geometra e l’abilitazione all’insegnamento delle scienze. Fu professore nel Liceo pareggiato di Desenzano dal 1898 al 1908 e poi tecnico progettista e costruttore, dedicandosi a studi fisicomatematici e geologici. Progettò la strada Porto-Pieve-Vesio, collaborò a giornali, pubblicò studi e ricerche sulle Memorie dell’Ateneo di Salò e sui Commentari dell’Ateneo di Brescia. Testi di D.F.